Concorso Magistratura, Dike giuridica

Cos’è la magistratura : significato e definizione di magistratura

cos'è la magistratura

I magistrati svolgono un ruolo fondamentale nell’applicazione delle leggi e nella difesa dello Stato di diritto. Ma cos’è la magistratura?

La Magistratura è il complesso degli organi dello Stato che si occupano di esercitare la funzione giurisdizionale, ovvero di applicare la legge e risolvere i conflitti tra le persone o tra le persone e lo Stato. Essa costituisce uno dei tre poteri dello Stato, insieme a quello legislativo e a quello esecutivo, ed è considerata il potere giudiziario. La Magistratura gode di piena autonomia e libertà sulla base del principio della separazione dei poteri, ovvero la divisione dei poteri dello Stato in tre rami distinti e autonomi, al fine di evitare concentrazioni di potere e di garantire la tutela dei diritti dei cittadini. Cos’è la Magistratura “ordinaria” : essa si occupa della giustizia civile e penale, mentre ci sono altri tipi di magistrature specializzate in aree specifiche come quella amministrativa, quella contabile, quella militare e quella tributaria. La Magistratura ha il compito di applicare la legge e tutelare i diritti delle persone e dei gruppi sociali, garantendo la giustizia e l’equità.

Quindi ci sono diversi tipi di magistrati, ognuno specializzato in specifiche materie, come ad esempio i magistrati ordinari, amministrativi e militari. Ma l’aspetto più importante della magistratura è l’indipendenza dei magistrati dai poteri dello Stato, che è fondamentale per garantire un esercizio equo e giusto della giurisdizione. Questo principio si è affermato gradualmente grazie all’influenza del pensiero liberale e costituzionale.

In sintesi, alla domanda “Cos’è  la magistratura?”possiamo  rispondere che è l’emento chiave del nostro sistema giudiziario e rappresenta uno dei pilastri fondamentali della democrazia. Grazie all’impegno dei magistrati e alla loro dedizione, possiamo essere sicuri che le leggi saranno applicate in modo giusto e equo per tutti.

 Quali sono le funzioni della magistratura? Da cosa è formata la magistratura?

La magistratura ha principalmente il compito di giudicare imparzialmente gli interessi in conflitto rappresentati dall’accusa e dalla difesa. L’atto principale che svolge è la sentenza, ma questo lo sapete già.

La magistratura italiana è divisa in questo modo: magistrati ordinari, che si occupano di questioni regolate dal Codice Civile e dal Codice Penale. Queste questioni possono riguardare la famiglia, la proprietà, i diritti reali e molto altro. Invece, le cause penali servono per accertare la responsabilità e condannare chi ha commesso un reato.

La magistratura  ordinaria si divide  in giudici e pubblici ministeri (o procuratori della repubblica): i giudici giudicano le cause loro sottoposte, mentre i pubblici ministeri dirigono le attività di indagine finalizzate al perseguimento dei reati e rappresentano l’accusa nel processo.

Esiste anche la magistratura amministrativa , operante nel Consiglio di Stato, nei tribunali amministrativi regionali (noti come TAR) e nella Corte dei conti. I magistrati appartenenti alla magistratura amministrativa, si occupano di controversie che sorgono quando un privato cittadino si sente danneggiato da un atto della pubblica amministrazione.

Della magistratura fanno parte anche  i magistrati dei tribunali militari che si occupano dei reati commessi dagli appartenenti alle Forze Armate.

La magistratura italiana oggi

L’indipendenza della magistratura sancita dalla Costituzione. Durante i lavori dell’Assemblea incaricata di redigere, nel 1946, la Costituzione della Repubblica italiana, vennero prese importanti decisioni: il potere giudiziario venne parificato agli altri poteri dello Stato e i magistrati vennero dichiarati inamovibili e autonomi. L’indipendenza della magistratura dal governo venne considerata un’esigenza e una conquista della democrazia; ma si determinò anche un orientamento contrario all’autogoverno dei magistrati, nel timore che i giudici divenissero una casta chiusa e potente.

La Costituzione che scaturì dai lavori di questa assemblea nel 1948 stabilisce, all’art. 101, che la giustizia è amministrata in nome del popolo e che i giudici sono soggetti soltanto alla legge. La norma garantisce anche l’indipendenza del singolo giudice, nell’esercizio delle sue funzioni, e quella dell’ordine giudiziario nel suo complesso.

Le garanzie di indipendenza. La garanzia dell’indipendenza della magistratura e dei singoli magistrati esige, in primo luogo, che sia assicurata dall’ordinamento la loro posizione super partes e di assoluta estraneità alla controversia all’interno del processo. Tale garanzia trova espressione nel principio dell’assunzione per concorso e in quello della inamovibilità, ai quali non si può in nessun caso derogare «se non in seguito a decisione del Consiglio superiore della magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dall’ordinamento giudiziario o con il consenso [del magistrato]».

La garanzia dell’indipendenza della magistratura e del magistrato come singolo si traduce, inoltre, nel divieto che altre e diverse autorità interferiscano con l’esercizio della funzione giurisdizionale.

L’indipendenza dell’ordine giudiziario nel suo complesso richiede invece l’autonomia della magistratura rispetto agli altri poteri dello Stato.

L’art. 104 della Costituzione stabilisce che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere e a garanzia di tale indipendenza attribuisce al Consiglio superiore della magistratura la funzione di autogoverno dei magistrati. A esso spettano le decisioni in materia di assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.

Il principio secondo il quale la giustizia è amministrata in nome del popolo vale a rafforzare l’indipendenza della magistratura, istituendo l’unico collegamento possibile in uno Stato di diritto tra il giudice e la sovranità popolare, di cui la legge è la massima espressione.

Magistrati ordinari e magistrati speciali. Le garanzie esaminate riguardano i magistrati ordinari. Per quanto riguarda le magistrature speciali – Corte dei conti e tribunali militari – la Costituzione attribuisce alla legge ordinaria il compito di assicurarne l’indipendenza.

La Corte costituzionale ha precisato che l’indipendenza dei giudici speciali consiste nell’assenza di vincoli che comportino la loro subordinazione ad altri organi e nella garanzia di una certa forma di inamovibilità.

CONCORSO MAGISTRATURA: PREPARATI CON I NOSTRI TESTI!

Tutti i testi di Dike per il concorso per magistratura 2023