L’unità nel molteplice nasce in visione della prospettiva che vede negli ultimi anni, sul modello della scienza giuridica tedesca, un prevalere nella dottrina italiana dello studio del concorso formale/ideale fondato sul tema dell’azione (condotta, fatto, Handlung, hecho) e della sua “unitarietà” o “pluralità”. Il presente lavoro approfondisce invece l’istituto del concorso formale, adottando una diversa prospettiva: la relazione tra figure di reato in concorso e il loro punto di contatto nell’idea comune (l’unità nella molteplicità). La parola greca eidos significa infatti nella tradizione filosofica non solo “idea”, ma anche “forma”.
L’indagine di Marco Garbardella in “L’unità nel molteplice” prende inoltre in considerazione una serie di istituti (il reato complesso, le clausole di sussidiarietà, la lex specialis), i quali presuppongono condotte unitarie e una peculiare relazione normativa imperniata su un nucleo comune di fattispecie. Da tali contrassegni discende che, per decidere l’alternativa tra il concorso formale eterogeneo e l’esito di inautentico concorso di reati, possono essere impiegati soltanto alcuni tra i criteri di natura logico-formale e valoriale (specialità, clausole di sussidiarietà, sussidiarietà tacita). I restanti criteri valoriali (ne bis in idem sostanziale, ante/ post factum non punibile, progressione criminosa) sono, invece, prerogativa del concorso materiale eterogeneo.
Marco Gambardella è Professore associato di Diritto penale presso l’Università di Roma “La Sapienza”. È autore delle monografie: Il controllo del giudice penale sulla legalità amministrativa (2002), L’abrogazione della norma incriminatrice (2008), Lex mitior e giustizia penale (2013), Norme incostituzionali e nuovo sistema degli stupefacenti (2019), Condotte economiche e responsabilità penale (2020).